ormeggiatori e battellieri accorsi tra le fiamme di una chimichiera
“E il primo giorno del 2004; come ogni mattina ci troviamo alle ore 5.30 pronti per l’ormeggio della motonave della Tirrenia, proveniente da Genova, e ci scambiamo i consueti auguri del nuovo anno, con la speranza che sia proficuo, vista la crisi economica e lavorativa che investe il nostro territorio. Siamo in ogni modo fiduciosi, soprattutto perché la rada è piena di navi, nell’attesa di andare all’ormeggio, come da mesi non si vedeva”. Federico Verafede, capogruppo degli ormeggiatori-battellieri di Porto Torres inizia così la sua relazione sui drammatici avvenimenti di un Capodanno che la comunità portuale portotorrese difficilmente dimenticherà. “Finalmente dopo tanto maltempo, una giornata limpida e soleggiata, con un leggera bava di vento di maestrale”.
Ma il dramma è alle porte: “Alle 11,50 un boato spaventoso rompe il silenzio, lo spostamento d’aria fa tremare i muri del nostro piccolo ufficio, Ci precipitiamo fuori per capire cosa sta succedendo… Quello che si presenta ai nostri occhi è apocalittico. Un enorme fungo di fumo si alza in cielo tanto da oscurare la bellissima giornata. Decidiamo senza indugio di partire con la nostra macchina di servizio, alla volta del Porto Industriale, dove sono ormeggiate le navi passeggeri della Tirrenia e della Grimaldi, e vi trova posto anche una nostra imbarcazione”. Lì, squarciata da un’esplosione e avvolta da un fuoco con fiamme alte fino a 30 metri, sta divampando la’Panam Serena’, nave chimichiera praticamente nuova, impegnata nello sbarco di benzene.
“Nel frattempo,
per ragioni di sicurezza, la motocisterna
Agip Palermo, chiede di lasciare immediatamente l’approdo, in quanto l’unità in fiamme le è ormeggiata vicino.
Ci dividiamo allora i compiti: in parte andiamo con la motobarca a
prestare assistenza al disormeggio dell’Agip Palermo; altri si occupano del
disormeggio delle navi passeggeri
Tirrenia e Grimaldi in sosta nello stesso
specchio d’acqua circostante al luogo del sinistro; altri ancora di noi, raggiungono la zona dell’esplosione con
la motobarca Pantera, utilizzata quotidianamente dal Gruppo per il servizio di battellaggio”.
Disormeggiata l’Agip Palermo, che
fortunatamente, non era
stata collegata alla tubazione di terra, per la discarica, si dispone che un ormeggiatore presti assistenza
sul pontile ad un operatore dello stabilimento Syndial
intento ad attivare tutti i sistemi antincendio disponibili sulla piattaforma. “Nel frattempo, con una
nostra imbarcazione si effettua un periplo nel mare antistante la nave in fiamme, per ravvisare eventuale presenza di naufraghi (più tardi si
recuperarono due vittime).
“Sopraggiungono frattanto tutti mezzi destinati alle operazioni di
soccorso: piloti, rimorchiatori, motovedette della Capitaneria di Porto, della
Guardia di Finanza, delle Guardie Forestali, dei Vigili
del Fuoco e, via terra, ambulanze con personale specializzato pronto per ogni evenienza”. Da
rilevare che parte degli addetti
della Syndial impegnati nel collegamento della Agip Palermo, che hanno trovato riparo presso lo
stesso pontile a nord dell’incidente,
nonché l’operatore del pontile
e il collega ormeggiatore che lo assisteva furono
imbarcati a bordo della motobarca Pantera; e che le imbarcazioni
del Gruppo effettuarono più viaggi via
mare per integrare gli equipaggi dei rimorchiatori, impegnati nell’opera di soccorso e spegnimento”.
La lotta contro le fiamme sulla nave si prolungò per quattro ore circa, mentre più a lungo si protrassero gli interventi per soffocare incendi alle tubature e altri focolai, nonché porre in sicurezza altri impianti e navi. Tutto ciò con l’apporto degli ormeggiatori-battellieri dello scalo marittimo turritano, compresi i franchi da servizio, a riprova della disponibilità e prontezza, da parte del Gruppo ormeggiatori-battellieri, anche nel giorno di Capodanno, nell’organizzare il servizio con un ampia presenza di addetti, che non può essere paragonabile ai vincoli tradizionali del normale orario di lavoro. E questo perché il Gruppo di Porto Torres, come l’intera categoria, pone l’attenzione principalmente agli imprescindibili problemi di interesse generale. Infatti, l’attività svolta è tangibile testimonianza che il loro è un servizio globale e costante, che si svolge in stretto coordinamento con l’Autorità Marittima, nel senso di una sorta di comparto operativo, che rileva appunto la caratteristica di servizio pubblico, posto a difesa del bene comune, in grado dì esercitare un’attività, anche al di fuori delle tipiche prestazioni di ormeggio e disormeggio, capace di intervenire per mitigare gli effetti degli incidenti che possono accadere in ambito portuale.
Da rilevare, infine, che interventi d’emergenza come quello di Porto Torres la categoria non chiede alcun compenso, nella consapevolezza che tali prestazioni ricadano nel novero dei compiti di attività pubblica e di presidio con obblighi di sicurezza cui i Gruppi sono preposti”.
..tratto da:”Porti e servizi tecnico-nautici”